27 gennaio..giorno della memoria
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27 gennaio..giorno della memoria
Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli di Auschwitz. Le immagini che apparvero agli occhi dei soldati sovietici che liberarono il campo, sono impresse nella nostra memoria collettiva. Ad Auschwitz, come negli innumerevoli altri campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista, erano stati commessi crimini di incredibile efferatezza. Tali crimini non furono commessi solo contro il popolo ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma contro tutta l’umanità, segnando una sorta di punto di non ritorno nella Storia.
Tratto da "C'era una volta la guerra" a cura di Sonia Brunetti e Fabio Levi – Silvio Zamorani editore, Torino 2002.
[…]
Notte… la luce delle lampade delle SS…, i cani davanti al treno…, le urla "scendere, raus, schnell". Il campo è a sei chilometri dalla stazione del paese, in salita. Avevamo due valigie e un sacco, perciò incominciammo questa camminata, ogni tanto qualcuno dei più deboli cadeva e allora si sentiva il colpo di pistola, perché in fondo alla fila dei prigionieri c'erano le SS che ammazzavano quelli che si fermavano. Con un mitra davano un colpo nella schiena per farti rientrare nella fila. Abbiam fatto una fatica terribile. Poi, si presenta davanti a noi una fortezza con muraglioni di pietra altissimi, garitte… si apre un portone e noi entriamo nel campo. Io e mio fratello abbiamo fatto undici mesi. Io sono stato l'italiano più fortunato perché molti morivano. Sopravvivere era solo una coincidenza. Nonostante fosse giugno faceva freddo. Mentre eravamo in fila siamo circondati da fantasmi con la testa rapata, una riga in mezzo alla testa perché i pochi capelli che crescevano venivano tagliati con una striscia bianca davanti, in modo che non si potesse scappare. I vestiti erano a righe bianche e azzurre. Alcuni avevano cucite delle toppe verdi, altri delle toppe rosse, e poi c'era il numero con un triangolo cucito davanti in modo che nessuno potesse scappare. Erano tutti delinquenti comuni tedeschi. Anche i capi che regolavano la vita del campo erano tutti delinquenti comuni tedeschi e austriaci: li chiamavano Kapò. Quel campo inizialmente era stato creato per gli oppositori tedeschi, per i delinquenti comuni, gli asociali, i testimoni di Geova, gli zingari, quelli che avevano degli handicap. I nazisti volevano eliminarli dalla razza ariana.
Elie Wiesel
Mai potrei dimenticare quel silenzio notturno che mi privò, per tutta l’eternità, del desiderio di vivere. Mai dimenticherò quei momenti che uccisero il mio Dio e la mia anima, e ridussero i miei sogni in polvere.
da LA NOTTE, Giuntina editore.
Per non dimenticare.
Tratto da "C'era una volta la guerra" a cura di Sonia Brunetti e Fabio Levi – Silvio Zamorani editore, Torino 2002.
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Notte… la luce delle lampade delle SS…, i cani davanti al treno…, le urla "scendere, raus, schnell". Il campo è a sei chilometri dalla stazione del paese, in salita. Avevamo due valigie e un sacco, perciò incominciammo questa camminata, ogni tanto qualcuno dei più deboli cadeva e allora si sentiva il colpo di pistola, perché in fondo alla fila dei prigionieri c'erano le SS che ammazzavano quelli che si fermavano. Con un mitra davano un colpo nella schiena per farti rientrare nella fila. Abbiam fatto una fatica terribile. Poi, si presenta davanti a noi una fortezza con muraglioni di pietra altissimi, garitte… si apre un portone e noi entriamo nel campo. Io e mio fratello abbiamo fatto undici mesi. Io sono stato l'italiano più fortunato perché molti morivano. Sopravvivere era solo una coincidenza. Nonostante fosse giugno faceva freddo. Mentre eravamo in fila siamo circondati da fantasmi con la testa rapata, una riga in mezzo alla testa perché i pochi capelli che crescevano venivano tagliati con una striscia bianca davanti, in modo che non si potesse scappare. I vestiti erano a righe bianche e azzurre. Alcuni avevano cucite delle toppe verdi, altri delle toppe rosse, e poi c'era il numero con un triangolo cucito davanti in modo che nessuno potesse scappare. Erano tutti delinquenti comuni tedeschi. Anche i capi che regolavano la vita del campo erano tutti delinquenti comuni tedeschi e austriaci: li chiamavano Kapò. Quel campo inizialmente era stato creato per gli oppositori tedeschi, per i delinquenti comuni, gli asociali, i testimoni di Geova, gli zingari, quelli che avevano degli handicap. I nazisti volevano eliminarli dalla razza ariana.
Elie Wiesel
Mai potrei dimenticare quel silenzio notturno che mi privò, per tutta l’eternità, del desiderio di vivere. Mai dimenticherò quei momenti che uccisero il mio Dio e la mia anima, e ridussero i miei sogni in polvere.
da LA NOTTE, Giuntina editore.
Per non dimenticare.
Ospite- Ospite
Re: 27 gennaio..giorno della memoria
Brava Vale....
a volte penso a quanto siamo stati fortunati a nascere in quest'epoca, anche se di cattiverie e brutturie (si dice brutturie?) ce ne sono quante ne vogliamo....
Io ho visitato con la scuola il campo di concentramento di Mathausen (o Mauthausen..) e vi giuro che l'aria che si respirava dentro era ancora quella della morte e della sofferenza....
ricordo il silenzio glaciale nonostante fosse pieno di ragazzini in gita scolastica come noi, e le lacrime mie e dei miei compagni di classe dopo aver visto un filmato documentario sulla storia del campo di concentramento....
ricordo il brivido lungo la schiena che ho provato quando abbiamo visto i forni dove cremavano i deportati, o le finte docce che in realtà altro non erano che camere a gas...
agghiacciante....
a volte penso a quanto siamo stati fortunati a nascere in quest'epoca, anche se di cattiverie e brutturie (si dice brutturie?) ce ne sono quante ne vogliamo....
Io ho visitato con la scuola il campo di concentramento di Mathausen (o Mauthausen..) e vi giuro che l'aria che si respirava dentro era ancora quella della morte e della sofferenza....
ricordo il silenzio glaciale nonostante fosse pieno di ragazzini in gita scolastica come noi, e le lacrime mie e dei miei compagni di classe dopo aver visto un filmato documentario sulla storia del campo di concentramento....
ricordo il brivido lungo la schiena che ho provato quando abbiamo visto i forni dove cremavano i deportati, o le finte docce che in realtà altro non erano che camere a gas...
agghiacciante....
bullaepupo- .
- Numero di messaggi : 13095
Data d'iscrizione : 22.01.09
Età : 48
Re: 27 gennaio..giorno della memoria
io ho sempre celebrato il giorno della memoria, ma da quando sono mamma lo faccio ancora con più trasporto...perchè penso a tutti i bambini innocenti che sono stati trascinati via in quegli anni in cui si era persa per strada l'umanità...
nella libreria di Ugo c'è un libro con le fotografie dei bimbi che sono stati successivamente deportati nei lager e vi giuro che ogni volta che lo prendiamo in mano non possiamo fare a meno di piangere entrambi...
e se per mandare alla morte un uomo ci vuole "coraggio", non so come definire quello che ci vuole per fare lo stesso ad un bambino...
g.
nella libreria di Ugo c'è un libro con le fotografie dei bimbi che sono stati successivamente deportati nei lager e vi giuro che ogni volta che lo prendiamo in mano non possiamo fare a meno di piangere entrambi...
e se per mandare alla morte un uomo ci vuole "coraggio", non so come definire quello che ci vuole per fare lo stesso ad un bambino...
g.
lagunagiu- Forumina del Mese
- Numero di messaggi : 2880
Data d'iscrizione : 01.02.09
Età : 44
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