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Alimentazione biologica

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Messaggio Da titamoe Mer Feb 04, 2009 12:42 am

Ecco una parte della mia tesi, perdonate, è lunghetta...
La tesi era rivolta alle donne in gravidanza, ma anche per le eco mamme credo sia interessante.


Già nella prima metà dell’ 800 venne scoperto che le principali fonti per assicurare la crescita degli organismi vegetali sono tre elementi chimici: l’azoto, il fosforo ed il potassio. Inizialmente questa scoperta non portò grandi cambiamenti a livello agricolo, dal momento che la produzione industriale di questi elementi era dapprima impensabile per le conoscenze dell’epoca, ed in un secono momennto, per quanto fattibile, risultava poco economica.
Solo dopo la seconda guerra mondiale, grazie ai passi avanti prodotti dall’industria bellica, la produzione di fertilizzanti chimici (nitrati e fosfati) divenne conveniente. Inoltre la produzione di armi chimiche (gas nervini) aveva portato alla scoperta di preziosi alleati come gli erbicidi ed i pesticidi. Già negli anni settanta il 70% dell’azoto utilizzato per l’agricoltura è prodotto industrialmente.

Purtroppo l’agricoltura odierna ha, come ben sappiamo, molteplici svantaggi e può procurare gravi danni sia alla popolazione che agli stessi agricoltori, i quali si trovano a lavorare con sostanze dannose.
Un dato che non possiamo tralasciare è che un ortaggio prodotto utilizzando l’agricoltura chimica non è paragonabile ad uno cresciuto naturalmente, tralasciando momentaneamente la presenza di veleni, è la sua stessa composizione ad essere diversa.
Infatti con l’uso massiccio di azoto fosforo e potassio senza aggiunta di oligoelementi otteniamo:

Effetto di competizione con impossibilità della pianta di assorbire oligoelementi dal terreno
Ritenzione idrica della pianta

I raccolti risultano quindi imbibiti di liquidi e poveri di elementi traccia e microelementi.

I nitriti

Oltre ad essere poco ricche di elementi così preziosi per il metabolismo umano le piante ottenute con questo tipo di coltura hanno un’alta concentrazione di nitrati.
I nitrati sono solubili in acqua, quindi assorbibili con estrema facilità. La loro presenza è normale dal momento che la pianta assume la maggior parte dei concimi azotati sotto questa forma.
L’azoto stimola la formazione di proteine nella pianta. La proteosintesi naturale della pianta ha bisogno di piccole particelle di Boro e Mobildeno, ma la presenza massiccia di azoto non ne permette l’assimilazione.
Nella pianta con iper concimazione di azoto vengono quindi fissati quasi solo i nitrati, che, è importante ricordare, sono largamente presenti anche negli erbicidi.
Normalmente la pianta metabolizza la gran parte dei nitrati grazie alla sua naturale ricchezza di oligoelementi, ma in questo caso tale processo viene notevolmente ridotto data la carenza di quest’ultimi.

La pericolosità dei nitrati deriva dalla loro trasformazione in nitriti, i quali sono dei veri e propri veleni. Infatti basta pensare che quando sono presenti nel sangue si combinano all’emoglobina andando a formare metaemoglobina, la quale è incapace di svolgere la funzione di trasportare ossigeno. Tale patologia può portare alla morte per asfissia soprattutto nei lattanti. Inoltre:

possono , all’interno dell’organismo, combinarsi con ammine secondarie dando luogo a nitrosammine cancerogene. Tale effetto, nelle gestanti, può riperquotersi fino a tre generazioni successive.

In gestazione possono dar luogo a malformazioni congenite del feto

Riducono la funzionalità tiroidea con conseguenti carenze di vitamina A

Possono causare disturbi alle funzioni riproduttive, nei casi più gravi di intossicazione da nitriti può avvenire aborto spontaneo



I pesticidi

In Europa vegono utilizzati essenzialmente otto tipi di pesticidi, definiti fitofarmaci.
A livello mondiale sono responsabili di circa


40.000 casi di tumori all’anno
3.000.000 di casi di intossicazioni


I pesticidi meno tossici sono quelli a base di Cloro (DDT), ma non sono biodegradabili. Al loro posto vengono usati quelli a base di Fosforo, biodegradabili ma con un livello di tossicità più elevato.

L’Europa produce circa 1.000.000 di tonnellate di pesticidi all’anno, circa 2 kg per ettaro.
I fitofarmaci si fissano nell’alimento, quindi raggiungono ogni giorno le nostre tavole.
I cibi più a rischio sono gli agrumi, le fragole e l’uva.

L’assimilazione prolungata di pesticidi da parte dell’uomo può portare a :


linfomi
tumori allo stomaco e pancreas
cancro ai reni, colon e vescica
asma, dermatiti, congiuntiviti, riniti
interferenza con gli ormoni sessuali


Additivi alimentari

Sono sostanze chimiche di sintesi introdotte nell’alimentazione senza sperimentazione, in genere non hanno un valore alimentare e sono aggiunti all’alimento per fini tecnologici.
Gli additivi danno luogo ad una intossicazione cronica ed interferiscono con altri prodotti chimici come additivi, farmaci e pesticidi.
Si possono trovare in tutti i prodotti confezionati, ma anche in alcuni prodotti freschi come la frutta e i formaggi.


Sono indicati sulla confezione con una E maiuscola seguita da un numero


Possiamo dividere gli additivi alimentari in numerose categorie, delle quali andremo a descrivere le più utilizzate:

Coloranti: servono ad esaltare o modificare il colore del prodotto

Conservanti: aumentano la vita del prodotto, si possono suddividere in tre categorie.

Sorbati: sono i più naturali
Benzoati:derivati dell’acido benzoico, possono produrre allergie
Solfiti: bloccano la proliferazione di microorganismi e batteri, sono indicati anche come E224 E220, anidride solforosa. Bloccano la vitamina B1 e possono irritare l’intestino e causare mal di testa

Inoltre nella produzione di salumi vengono largamente utilizzati nitriti e nitrati per eliminare il rischio di botulino

Antiossidanti: Evitano l’irrancidimento dei cibi, a questo scopo possono essere utilizzate le vitamine C ed E che non danno problemi di tossicità oppure gli additivi BHA e BHB che sono invece tossici.

Emulsionanti: il principale è la lecitina di soia (E322), la quale è prevalentemente transgenica.

Addensanti: sono utilizzati per mantenere la compattezza del prodotto, quelli tossici sono rappresentati dai fosfati.

Esaltatori di sapidità: il principale è il glutammato, presente soprattutto nei dadi e nello scatolame, è molto tossico, provoca sudorazioni, cefalea e vertigini.

Dolcificanti: sono tutti tossici

un esempio lampante è l’aspartame, il quale può dare: emicrania, nausea, insonnia, tachicardia, perdita di memoria, difficoltà respiratorie, stanchezza, infarto, tumore al cervello. Attualmente l’aspartame viene prodotto transgenicamente.
L’aspartame contiene una fonte di fenilalanina, la quale può frequentemente provocare allergie.


I cibi biologici

Oltre a diminuire il rischio di introdurre attraverso i cibi sostanze dannose al bambino ed alla madre gli alimenti biologici, per i motivi sopra riportati, sono anche molto più ricchi. Nel caso delle verdure avremo certamente una concentrazione di vitamine, sali minerali ed oligoelementi nettamente superiore, evitando quindi in molti casi di dover ricorrere all’uso di integratori.
Un esempio lampante si può trovare in alcune ricerche eseguite comparando prodotti biologici con altri coltivati secondo l’agricoltura tradizionale, delle quali riporterò un paio di esempi.

Comparazione di pomodori coltivati secondo le norme dell’agricoltura biologica con pomodori della stessa specie, raccolti nello stesso periodo e in una zona vicina ma coltivati con metodi tradizionali.
Nel pomodoro biologico sono stati accertati:

Calcio: +411%
Potassio: +148%
Manganese: +1121%


Una ricerca effettuata per dodici anni in Germania ha portato al risultato che i vegetali biologici rispetto a quelli tradizionali contengono:


Materia secca +23%
Proteine +18%
Vitamina C +28%
Zuccheri totali +19%
Metiamina +23% in patate e spinaci
Calcio +10%
Potassio +18%
Fosforo +13%
Ferro +77%
Manganese +28%
Magnesio uguale
Nitrati -97%
Aminoacidi liberi -42%
Sodio -12%

L’agricoltura biologica si differenzia inoltre da quella tradizionale per i controlli che vengono fatti sui prodotti e le norme che le vengono imposte. Infatti, è l’unico metodo agricolo stabilito sia da leggi europee che da leggi italiane. Essa deve sottostare a:

Norme di coltivazione
Norme di controllo della produzione, effettuate più di una volta all’anno in ogni singola azienda
Norme di certificazione del metodo utilizzato
Norme di etichettatura

I prodotti tradizionali vengono sottoposti a rari controlli i quali vengono effettuati solo sul prodotto finito, ma non sui metodi di produzione.

Per fare un sunto dei metodi utilizzati

Non vengono usati prodotti chimici di sintesi
La difesa delle coltivazioni agricole viene fatta attraverso la prevenzione, ad esempio utilizzando specie più resistenti e mettendo vicine specie che si proteggono reciprocamente
Costante rispetto del terreno, tramite pacciamatura e rotazione delle coltivazioni
La fertilità è favorita da composti organici, nell’ottica di nutrire il terreno e non la pianta. Un terreno sano darà piante sane
La terra è lavorata con metodi dolci, viene arata con trattori non troppo pesanti e attraverso l’uso di metodi naturali come i lombrichi o la scelta di piante con radici resistenti che crescendo “lavorano” esse stesse la terra.
All’interno dell’azienda agricola viene costituito un ecosistema quasi completo


In definitiva attraverso la scelta di cibi biologici oltre a non sovraccaricare l’organismo di tossine saremo sicuri di ottenere cibi più gustosi, perché più ricchi di sostanze nutritive ed oligoelementi. Inoltre sapremo che ciò che stiamo mangiando, oltre ad essere un prodotto sicuro, è stato ottenuto salvaguardando il terreno su cui è cresciuto.

In una società come la nostra, dove tutto è consumo e la maggior parte dei prodotti di cui ci circondiamo avrà ripercussioni negative a livello ambientale negli anni futuri, è importante cercare di scegliere, sia in ambito alimentare ma per ogni tipo di acquisto, beni non dannosi.
Pensando alle generazioni future sorge spontanea la domanda “Che tipo di mondo lasceremo loro in eredità?”. La società è sempre più fredda, meccanicistica, improntata al successo del forte a discapito del debole, equesto si ripercuote nell’intero ambiente terra di cui facciamo parte. Ogni giorno scoppiano nuovi conflitti e l’inquinamento cresce.
Forse questo non sembrerà l’ambito adatto a questo tipo di discussione, ma una madre che porta dentro di se una nuova vita si pone continuamente la domanda di quale eredità lascerà a questo nuovo bambino. Ci si preoccupa di vivere nel migliore dei modi, di mangiare sano e mantenersi in movimento, ma in questo caso la scelta di un cibo sano è ancor più determinante, perché acquistando un cibo che è stato coltivato, o allevato, con metodi naturali non ci prendiamo cura solo della salute della madre e del bambino in quel momento, ma, seppur in minima parte, contribuiamo ad un miglioramento della salute di tutto il pianeta.
titamoe
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Messaggio Da Simarik Mer Feb 04, 2009 1:18 am

Wowww, bellissimo, grazie!
Informarsi è il meglior mezzo per conoscere e formare una opnione ragionevole e obbiettiva e in questo caso, cambiare, in meglio!


:pel:
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Messaggio Da Ospite Gio Feb 05, 2009 5:33 pm

Confusa dai termini + o - ho capito che comprare prodotti biologici è la celta + salutare.....
il problema è:
In alcuni posti, tipo qui è difficile trovarli, si al supermercato trovi qualcosa ma poco.
I prezzi...decisamente superiori.
Io quando posso cerco di comprare direttamente da agricoltori qui vicino, ma non è sempre possibile.
cmq grazie, sempre meglio sapere!

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Messaggio Da titamoe Gio Lug 30, 2009 11:33 pm

ecco qua.. per chi volesse farsi due bounce bounce così Very Happy
titamoe
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Messaggio Da pinksunrise Ven Lug 31, 2009 1:56 am

Grazie Tita, davvero interessante Wink
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Messaggio Da Ospite Ven Lug 31, 2009 8:19 pm

Tita, come vorrei approfondire tutte queste cose Sad ma sei chiarissima, mi hai dato una panoramica convincente su un argomento per me quasi sconosciuto. Soprattutto la questione dei tumori, tempo fa sono andata ad una conferenza sul tema tumori e si diceva che di essi non si conoscono ancora le cause esatte. Lì ho pensato ai cibi, al sedimentarsi di sostanze tossiche che, a lungo andare, portano neoplasie, ma di questo non si è proprio fatto cenno nella conferenza...
Posso chiederti una cosa? Ma non è scontato che tu lo sappia, forse ci vogliono statistiche impossibili da trovare: prima della rivoluzione industriale, prima dell'avvento di pesticidi e sostanze varie per il trattamento dei prodotti alimentari, tipo, che so, nel 600, i tumori erano così diffusi?
Sarebbe interessante poterlo sapere

Poi, un'altra cosa: come possiamo essere certi che un prodotto Bio non si spacci tale, mentre è prodotto come i non-bio? Basta l'etichetta? SOno controllate le etichette, la loro veridicità?

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Messaggio Da oliva Mer Set 09, 2009 1:25 am

bella tesi tita, grazie!

riguardo alla domanda di scrabs, tempo fa lessi da qualche parte che nel passato i tumori sembrerebbero molti di meno (non ricordo le cifre e dubito che si riferissero al 600, non credo che all'epoca lo avrebbero saputo riconoscere!)
nell'articolo si sosteneva che i tumori sono come degli agglomerati di negatività (semplifico molto) e che come tali possono essere sconfitti dalla persona stessa che semplicemente riesce a risolvere i suoi conflitti e ad andare avanti con la propria vita.
L'articolo tendeva però a collegare il minor numero di tumori alla minore riconoscibilità di questi ultimi e alla minore ospedalizzazione.
in sostanza il numero di tumori sarebbe pressochè invariato quello che è cambiato è la nostra attenzione verso di essi
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